Intorno all’età di 26 anni, Beethoven cominciò a sentire un ronzio nelle orecchie. Nel 1800, all’età di 30 anni, scrisse da Vienna a un amico d’infanzia:

“Negli ultimi tre anni il mio udito è diventato sempre più debole: un esempio di questa singolare sordità è che in teatro devo avvicinarmi molto all’orchestra per capire gli artisti, e che da una certa distanza non sento le note alte degli strumenti e le voci dei cantanti … A volte sento a stento le persone che parlano sottovoce. Il suono lo riesco a sentire, ma non le parole. Eppure se qualcuno urla non posso sopportarlo.”

Beethoven cercò di tenere segreta la notizia del problema da quelli più vicini a lui. Temeva che la sua carriera si sarebbe potuta rovinare se qualcuno ne fosse venuto a conoscenza.

La causa esatta della sua perdita uditiva è sconosciuta. Le teorie spaziano dalla sifilide all’avvelenamento, al tifo, o forse anche alla sua abitudine di immergere la testa in acqua fredda per tenersi sveglio.

Quale trattamento provò Beethoven per la sua sordità?

Un bizzarro rimedio consisteva nel legare la corteccia umida alle sue braccia fino a quando non si seccava e produceva vesciche. Questo non curò la sordità, servì solo a tenerlo lontano dal suo piano per due settimane. Provò inoltre una gamma di apparecchi acustici, come trombe speciali per l’udito che non ebbero però l’effetto sperato e così dopo il 1822, rinunciò a cercare un trattamento per il suo udito.

Se non poteva sentire, come ha scritto la musica?

Beethoven aveva ascoltato e suonato musica per i primi tre decenni della sua vita, quindi sapeva come suonavano gli strumenti e le voci e come lavoravano insieme. La sua sordità era un lento deterioramento, piuttosto che un’improvvisa perdita dell’udito, quindi poteva sempre immaginare nella sua mente come suonassero le sue composizioni!!

Provenienza delle informazioni:

https://www.classicfm.com/composers/beethoven/guides/deaf-hearing-loss-composing/

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