Un team di ricercatori della University of Utah ha sviluppato un robot autonomo che può eseguire complicate procedure sul cranio 50 volte più velocemente di quanto accade ora. Questo tipo di approccio può infatti consentire di raggiungere una regione del cervello in due minuti e mezzo, invece che in due ore.
Ma come funziona il Robot chirurgo?
Per prima cosa viene eseguita una tomografia computerizzata (TC) sul cranio del paziente, utile per elaborare un modello 3D del complesso osseo, e ottenere informazioni sui punti più delicati, quali nervi e vasi sanguigni. I dati vengono quindi impiegati per programmare il braccio meccanico, che con il suo trapano può quindi forare il cranio in autonomia e sicurezza. Il robot è munito di sensori che mettono il sistema in stand by quando, ad esempio, percepiscono che un nervo facciale è troppo vicino.
La macchina è stata testata su materiali non biologici e sul cranio di persone decedute. I ricercatori hanno spiegato che i risultati degli esperimenti, pubblicati sulla rivista Neurosurgical Focus, rappresentano un cosiddetto “proof of concept” (prova del concetto in italiano), ossia dimostrano che la tecnologia funziona, ma non è ancora pronta per lavorare in una sala operatoria. Il neurochirurgo William Couldwel ha dichiarato alla CNN che se tutto andrà per il verso giusto il robot sarà sul mercato fra due anni; il suo prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 100mila dollari.