Una nuova strategia per indurre la divisione cellulare nell’orecchio interno: è quella messa a punto dal team guidato dai ricercatori di Massachusetts Eye and Ear e pubblicata il 4 dicembre 2019 su Nature Communications.
Gli scienziati, riporta l’articolo, sono stati in grado di riprogrammare le cellule dell’orecchio interno per consentire la proliferazione e la rigenerazione di cellule simili alle cellule ciliate. Lo studio – basato su un esperimento fatto su topi adulti – è unico nel suo genere ed è capace di fornire un approccio innovativo per la rigenerazione di importanti tipi di cellule, rappresentando una nuova speranza di guarigione per le persone colpite da perdita dell’udito.
«Questo studio è il primo a dimostrare che se si riprogrammano le cellule dell’orecchio interno dei mammiferi adulti, queste possono essere indotte a dividersi e diventare cellule ciliate, che sono necessarie per l’udito», ha detto il ricercatore senior Zheng-Yi Chen, scienziato associato presso i Laboratori Eaton-Peabody del Massachusetts.
La perdita dell’udito è una delle forme più comuni di deficit sensoriale nelle persone, e colpisce circa 37 milioni di americani. Le cellule dell’orecchio interno dell’uomo e di altri mammiferi non hanno la capacità di dividersi o rigenerarsi; pertanto, un danno all’orecchio interno, in particolare alle cellule ciliate, porta alla perdita permanente dell’udito. Le cellule ciliate sono le cellule specializzate dell’orecchio interno responsabili della trasduzione delle vibrazioni meccaniche evocate dal suono in segnali elettrici che vengono poi trasmessi al cervello. Numerosi fattori genetici e ambientali, tra cui la sovraesposizione a suoni forti e l’invecchiamento, distruggono queste cellule chiave del sistema uditivo. Al momento non ci sono trattamenti farmaceutici disponibili per contrastare la perdita dell’udito.
Ricerche precedenti hanno dimostrato che nell’orecchio interno del topo neonato, le cellule possono essere indotte a dividersi e rigenerare le cellule ciliate dopo un danno. Tuttavia nelle orecchie completamente mature la capacità di divisione cellulare viene persa e non si verifica la rigenerazione delle cellule ciliate. Nell’uomo però l’orecchio interno è completamente maturo già nei neonati. Pertanto, secondo il dottor Chen e i suoi colleghi, per sviluppare nuovi trattamenti per la perdita dell’udito umano, «è essenziale dimostrare che la divisione cellulare e la rigenerazione delle cellule ciliate possono essere indotte nell’orecchio interno di mammifero maturo».
Nel loro studio, il Dr. Chen e ricercatori associati hanno utilizzato un approccio di riprogrammazione attivando due segnali molecolari, Myc e Notch. Hanno così scoperto che le cellule dell’orecchio interno maturo possono essere indotte a dividersi. Alcune delle nuove cellule hanno sviluppato le caratteristiche delle cellule ciliate, compresa la presenza dei canali di trasduzione che effettuano la conversione da meccanica a elettrica e la capacità di formare connessioni con neuroni uditivi, entrambi essenziali per l’udito.
«Il nostro lavoro ha rivelato che la riprogrammazione si ottiene riattivando i primi geni dello sviluppo dell’orecchio interno, in modo che l’orecchio interno maturo riacquisti le proprietà neonatali, il che consente loro di ripartire e rigenerarsi», ha spiegato Chen. La ricerca futura punta alla creazione di trattamenti farmaceutici che inducano questo procedimento.
«Speriamo che la nostra ricerca possa servire da modello per la rigenerazione di altri tessuti con proprietà simili, come nella retina e il sistema nervoso centrale», ha aggiunto Chen.