Forse non tutti sanno che i principali responsabili della conduzione dei suoni all’orecchio interno sono la conduzione aerea (AC) e la conduzione ossea (BC). A fianco a questi percorsi, però, lo studioso Hiroshi Hosoi ne ha ipotizzato un terzo, la conduzione cartilaginea: nel 2004 infatti, Hosoi ha scoperto che le vibrazioni della cartilagine auricolare, generate posizionando delicatamente un trasduttore su di essa, potevano dare origine un suono udibile con lo stesso livello di chiarezza del suono veicolato dalla conduzione aerea e dalla conduzione ossea. Un’intuizione che ha portato lo studioso a costruire un apparecchio acustico a conduzione cartilaginea per aiutare i pazienti che non possono utilizzare apparecchi acustici regolari.
Su indicazione di Hosoi la Nara Medical University e la Rion Co. Ltd hanno sviluppato un apparecchio acustico CC (a conduzione cartilaginea) per i pazienti che non possono utilizzare apparecchi acustici AC convenzionali (a causa, ad esempio, di atresia del canale uditivo esterno o otorrea grave). Tali pazienti sono generalmente incoraggiati a utilizzare un apparecchio acustico BC, apparecchi però che richiedono una forte pressione contro l’osso cranico, il che provoca dolore e fastidio in molti pazienti. Inoltre, la pressione prolungata sul cranio provoca diversi disturbi nel punto di contatto sulla pelle. Infine, l’efficacia di trasmissione delle informazioni acustiche è bassa, pertanto è necessaria una notevole energia per trasmettere vibrazioni all’osso del cranio. Al contrario, la CC non richiede una pressione forte e prolungata sui tessuti dell’utente, poiché la cartilagine è molto più leggera dell’osso, quindi è necessaria una potenza vibrazionale inferiore.
Si sono poi ipotizzati diversi strumenti da integrare con apparecchi acustici CC: smartphone, dispositivi di comunicazione integrati negli occhiali, ma anche negli orologi da polso e nelle penne. Anche nel caso dei robot di assistenza infermieristica il CC sarebbe più adatto per la comunicazione robot-to-human. Quando un altoparlante viene utilizzato per la comunicazione tra un robot e un essere umano, il suono proveniente dall’altoparlante diventa un fastidio per le persone intorno alla persona. Con CC, una persona potrebbe ottenere un suono chiaro dal robot senza alcun disturbo per i vicini.
Le scoperte di Hosoi si sono rivelate utili ed estremamente convenienti da applicare in diversi casi di disturbi dell’udito, al punto che la maggior parte dei soggetti trattati per la sperimentazione (39 soggetti su 41) ha continuato a utilizzare gli apparecchi acustici CC anche una volta finito il test invece di tornare al dispositivo originale.