«Presto potrebbe essere possibile creare una versione semplificata di un Holodeck» (nella versione italiana di Star Treck diventato il “ponte ologrammi”): con queste parole il Dottor Ghaith Makey, ha illustrato l’esperimento condotto dalla Bilkent University (in Turchia) e pubblicato su Nature Photonics.

Gli ologrammi sono espedienti grafici in grado di riprodurre immagini tridimensionali. Attualmente sono utilizzati dall’industria come elementi anticontraffazione sotto forma di bollini o loghi stampati direttamente sugli oggetti, siano essi passaporti, carte di credito o banconote. Si tratta in questo caso di immagini statiche, che ben poco hanno a che vedere con i fantascientifici ologrammi che consentivano all’equipaggio di Star Trek di comunicare “in presenza” pur essendo a distanza e di venire proiettati a migliaia di anni luce di distanza in pochi secondi.

Grazie alla nuova tecnica sviluppata dal team turco però, è stato compiuto un passo decisivo per tradurre la proiezione 3D olografica in realtà, grazie all’ideazione di una nuova tecnica in grado di creare ologrammi iperrealistici, visibili da angoli diversi e privi di distorsioni.
«La nostra tecnica può funzionare in tempo reale e sicuramente aprirà la strada all’olografia video 3D dinamica», ha proseguito Makey. Il problema è stato risolto, secondo Onur Tokel (altro componente del team di scienziati coinvolti nello studio), attraverso il miglioramento dei modelli matematici usati fin qui: «Non era possibile proiettare simultaneamente la parte posteriore, centrale e frontale di un oggetto 3D: abbiamo risolto questo problema attraverso una semplice connessione tra le equazioni sviluppate da Jean-Baptiste Joseph Fourier e Augustin-Jean Fresnel. Utilizzando questa proprietà matematica abbiamo implementato la proiezione portandola da 3-4 immagini a 1000 proiezioni simultanee.»

Implementare un ologramma capace di riprodurre in 3D un’immagine in movimento, che si crea davanti ai nostri occhi occupando lo spazio circostante e fornisce la sensazione di un oggetto reale che si muove nelle tre dimensioni, potrebbe trovare applicazione nei campi più disparati: dalla scienza alla medicina, dal controllo del traffico all’intrattenimento.
Un passo avanti importante che, come chiarisce il Prof. Serim Ilday, altro componente del team di Bilkent: «Supera già ora, in qualità, tutti i precedenti ologrammi 3D sintetizzati digitalmente. Il nostro metodo è universalmente applicabile a tutti i tipi di supporti olografici, siano essi ologrammi statici o dinamici. Le opportunità sono moltissime; applicazioni immediate possono essere in schermi 3D per uso medico o per il controllo del traffico aereo, ma anche interazioni tra materiali laser e microscopia.»
Insomma, dalla fantascienza alla realtà il passo è (sarà) breve.

Fonte: unam.bilkent.edu.tr

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