Per il 2025 è previsto che i dispositivi connessi con la rete internet diventeranno 75 miliardi: una crescita che va di pari passo con la necessità e l’esigenza di trasformare queste connessioni in servizi sempre più personalizzati. L’integrazione della tecnologia con l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale, l’apprendimento di programmi e dispositivi e l’internet delle cose promettono, in particolare per alcuni settori (manifatturiero, sanità, retail, città smart), una visione completamente nuova del rapporto tra le persone e le connessioni attraverso le quali si esprimono, ossia quella offerta dall’Internet of Behaviour (internet dei comportamenti).
Se l’Internet of Things (IoT) si riferiva a una rete di oggetti fisici interconnessi che raccolgono e scambiano informazioni su Internet, l’Internet of Behavious punta a massimizzare questi vantaggi, dando un senso ai dati raccolti e associandoli a comportamenti umani specifici. L’Internet of Behaviours (IoB) è quindi essenzialmente una combinazione di tecnologia, analisi dei dati e scienza comportamentale in chiave 2021.
Una nuova frontiera che promette numerose innovazioni. Nel trasporto merci, per esempio, in cui i sensori a bordo dei veicoli potranno restituire informazioni importanti sullo stile di guida del conducente, dati utilizzabili per migliorare sia le prestazioni sia la sicurezza. Nei luoghi di lavoro, in cui sensori e strumenti di visione potranno offrire indicazioni importanti sul fatto che i dipendenti indossino correttamente i dispositivi di protezione o si sanifichino le mani con regolarità. In ambito sanitario, dove i dati provenienti dai dispositivi indossabili possono dare informazioni importanti ai medici sullo stile di vita dei loro pazienti, con l’obiettivo di incoraggiarli ad adottare abitudini più salutari. Nella grande distribuzione, o nei punti vendita, dove i dati raccolti possono rappresentare indicatori importanti per influenzare gli acquisti.
Ma soprattutto l’IoB può davvero migliorare il marketing e le vendite all’interno di un’azienda fornendo informazioni dettagliate e personalizzate sui consumatori allo scopo anche di prevederne il probabile comportamento futuro. Gartner infatti stima che entro il 2023 il 40% della popolazione mondiale sarà monitorato digitalmente in modo che il nostro comportamento possa essere influenzato.
Fonte: Maker Fair Rome