Disturbi dell’orecchio

 

Ipoacusia

Per ipoacusia si intende quella condizione di abbassamento o perdita dell’udito, che può verificarsi sia a un orecchio che a entrambi. Può essere trasmissiva, se il problema è a carico dell’orecchio esterno o dell’orecchio, neurosensoriale, se il danno si localizza a livello dell’orecchio interno o del nervo acustico, o mista, cioè dovuta a una sovrapposizione di cause.
Può essere causata da diversi fattori, ma nella maggior parte dei casi è strettamente collegata all’avanzare dell’età.

Acufene

L’acufene è sempre un disturbo legato all’orecchio, viene definito spesso anche come “tinnito” e si verifica con la percezione di suoni simili a un fischio, a un ronzio o a uno scampanellio, in assenza di reali rumori esterni. Come per l’ipoacusia, le cause sono diverse e possono dipendere direttamente dall’orecchio (otogene) o da fattori esterni.

Vertigini

Con questo nome si raggruppano tutte le sensazioni e i sintomi relativi a un’alterazione dell’equilibrio, quindi: mancamento, stordimento, disequilibrio, disorientamento o barcollamento, sensazione di movimento, ma senza un movimento reale. Sono principalmente dovute a disturbi dell’orecchio e del cervello, nello specifico nell’orecchio interno, nella zona del tronco cerebrale e cervelletto e nei tratti nervosi che collegano l’orecchio interno al tronco cerebrale e al cervelletto. Anche qui le cause possono essere diverse, tra cui la più comune è l’emicrania vestibolare.

 

Quali sono le infezioni e i sintomi del Covid-19

 

Dalla sua nascita fino ad oggi, questo virus ha colpito il nostro corpo in maniera differente, provocando sintomi da lievi a moderati.
Quelli più comuni sono: febbre, tosse, astenia, perdita del gusto o dell’olfatto, a cui si aggiungono, più recentemente e con le nuove varianti: mal di gola, mal di testa, dolori muscolari
Nei casi più gravi, spesso con ricovero ospedaliero, si sono verificati anche: difficoltà respiratoria o fiato corto, afasia, difficoltà di movimento o confusione e dolore al petto.
Come altre infezioni virali (vedi Citomegalovirus, morbillo e rosolia), anche il Coronavirus di oggi potrebbe lesionare il tessuto nervoso, quindi andando a infettare sia il nervo olfattivo che il bulbo. Si è ipotizzando quindi che il Sars-CoV-2, possa legarsi al recettore ACE-2, che è presente sulle cellule epiteliali ed endoteliali alveolari, le quali rivestono i polmoni e anche nelle cellule epiteliali dell’orecchio medio. Il virus provoca inoltre anche una risposta infiammatoria e un aumento delle citochine, un processo coinvolto nella perdita dell’udito neurosensoriale.

Ipoacusia e covid

Ad oggi non ci sono molte prove scientifiche, con test strumentali, che hanno dichiarato una stretta correlazione tra il covid e la perdita dell’udito, in quanto i dati raccolti sono ottenuti tramite autosegnalazione. Sono stati redatti 9 case report in totale, su una segnalazione di 56 studi, che hanno evidenziato una comparsa di ipoacusia improvvisa in persone affette da Covid 19.

Acufene e covid

Questo è uno dei sintomi più segnalati, che però viene considerato transitorio, relativo a pochi giorni o settimane. Quindi abbiamo di fronte un disturbo molto lieve, anche se alcuni soggetti lo hanno percepito e descritto più fastidioso del solito. Di questo però non c’è evidenza scientifica, se non quella di ipotizzare il fatto che sia implicato il cambio di stile di vita in periodo di pandemia.

Vertigini e covid

Basati sempre su segnalazioni dei soggetti, sono i casi di vertigini in persone che hanno contratto il Sars-Cov-2, la cui diagnosi è stata quella di neurite vestibolare.

Pressione alle orecchie e covid

Siccome il Sars-Cov-2 può essere considerato un tipo di influenza, anche i suoi sintomi possono essere pressoché simili e, tra questi, c’è la sensazione di un’eccessiva pressione alle orecchie. Ciò è dovuto per l’appunto, all’intasamento dei tubi nell’orecchio creato dal virus. Perciò quando il virus scompare, la pressione all’interno delle orecchie dovrebbe tornare normale.

 

 

Dati scientifici relativi alla correlazione di perdita dell’udito e Covid

 

Uno degli studi più importanti sulla correlazione tra il Covid 19 e l’ipoacusia è quella realizzata dall’International Journal of Audiology. Sono stati prese in esame solo 121 persone nel Regno Unito, di cui il 13% ha indicato un cambiamento uditivo e/o acufeni dopo aver contratto Covid 19. Mayo Clinic invece scrive di un paziente affetto dal virus che ha segnalato sordità con acufeni persistenti anche dopo il miglioramento degli altri sintomi. Una situazione simile è stata presentata anche dall’American Journal of Otolaryngology.
Tutti gli studi non sono ancora esaustivi e per adesso hanno evidenziato una prevalenza di sintomi audiovestibolari.

 

Come riconoscere le differenze tra un mal d’orecchio e il Coronavirus

 

Entrambe le malattie sono caratterizzate da febbre e mal di testa, perciò ci si deve basare anche sugli altri sintomi. Se si ha un’otite media o un’infezione all’orecchio, le cause sono riscontrabili in un danno cutaneo alla pelle sensibile dell’orecchio, la quale viene attaccata dai germi, provocando sensazione di pressione alle orecchie, mal d’orecchio, problemi di udito, di sonno e di equilibrio. I sintomi relativi al Covid 19 invece sono riscontrabili con tosse, raffreddore e perdita del gusto o dell’olfatto.

 

Prevenzione in epoca covid

 

Nonostante, come abbiamo visto, non ci siano molte evidenze medico-scientifiche a sostegno di un legame tra perdita dell’udito e Covid 19, possiamo riscontrare che la pandemia ha accentuato le condizioni di vita delle persone con ipoacusia e acufeni. Ansia, stress e paura correlati al virus e al conseguente cambio di stile di vita, sono infatti alcune delle cause che generano problemi uditivi.
Per questo motivo, sottolineiamo l’importanza di rivolgersi a uno specialista dell’udito per effettuare una consulenza e un test dell’orecchio in modo da prevenire qualsiasi peggioramento e definire la terapia più adeguata.
Se si nota qualche cambiamento nella percezione dei suoni e dei rumori è bene fare accertamenti tempestivi per definire le cause e valutare l’entità del problema, prenota subito un appuntamento con un nostro specialista.

 

Fonti: International Journal of Audiology, Mayo Clinic, American Journal of Otolaryngology

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