La primavera è arrivata e porta con sé non solo temperature più miti e giornate soleggiate. Infatti questa stagione porta anche dei fastidi per alcune persone, in quanto la fioritura di piante e fiori, mette in circolo il polline, causa di molte allergie.
Purtroppo in Italia si stima che i soggetti allergici siano il 25-30% della popolazione, percentuale in progressivo aumento. Attualmente le allergie colpiscono 1 italiano su 4, ma è stimato che entro il 2025 ne soffrirà una persona su due.

 

Cos’è l’allergia

 

Per definizione la parola allergia deriva dal greco állos “altro” e érgon “attività”, e sta ad indicare una reazione patologica dell’organismo a contatto con specifiche sostanze, chiamate appunto, allergeni.
In maniera più semplice rappresenta tutto un insieme di sintomi associati a una risposta immunitaria.
Si tratta quindi di reazione allergica, dovuta a una maggiore ipersensibilità a sostanze solitamente innocue, causando starnuti, lacrimazione e prurito agli occhi, naso colante, prurito ed eruzioni cutanee.
Possono essere scaturite perciò da alimenti, sostanze volatili o causate da punture o dal contatto con la pelle.
Una reazione allergica può essere più o meno grave: può provocare orticaria o asma, fino ad arrivare allo shock anafilattico, che causa riduzione della pressione sanguigna, aumento della frequenza cardiaca, broncocostrizione, fino alla perdita di coscienza.
I trattamenti possono essere vari a seconda della gravità: dai farmaci antistaminici e corticosteroidi, alla terapia desensibilizzante o immunoterapia specifica con estratti allergenici, fino all’immediata somministrazione intramuscolo di adrenalina nei casi di shock anafilattico.

 

Allergia primaverile

Si tratta del tipo di allergia più comune, in quanto riguarda gli allergeni relativi ai pollini di piante erbacee e alberi, soprattutto quelli prodotti dalle graminacee, ulivo, faggio, betulla, nocciolo, cipresso, paretaria, artemisia, ambrosia e piantaggine, che solitamente fioriscono tra aprile e maggio.
I sintomi principali dell’allergia primaverile sono infatti quelli tipici delle pollinosi, e riguardano soprattutto l’apparato respiratorio: rinite, asma, congiuntivite, sindrome orale allergica.
C’è da dire che vi è una reazione allergica ai pollini solo quando la concentrazione del polline stesso nell’atmosfera arriva a una determinata soglia.
Questo tipo di allergia si può verificare anche a gennaio-febbraio, fino a concludersi con la fine dell’estate, in quanto da settembre-ottobre, la quantità di pollini diminuisce fino ad annullarsi a novembre e dicembre.

 

 

Come può l’allergia influenzare l’udito?

 

Abbiamo detto molte volte che naso, gola e orecchie sono strettamente correlati tra loro, per cui una reazione allergica che colpisce l’apparato respiratorio, può andare a intaccare anche l’udito.
A seconda di come va ad agire, l’allergia può provocare problemi quali:
– Orecchie tappate: se vi è una produzione eccessiva di muco, questo, come nel raffreddore, blocca l’aria aumentando la pressione nelle Trombe di Eustachio;
– Otite esterna: trattandosi di reazione allergica, si può avere un’eruzione cutanea, prurito e gonfiore, ma bisogna prestare attenzione che non sia confusa con un peggioramento di un’otite media;
– Sindrome di Menière: esistono studi che ritengono che l’allergia sia un fattore scatenante di questa patologia, che porta anche un peggioramento dell’ipoacusia tra quelli che l’hanno già contratta. Si tratta di un disturbo caratterizzato da una forte pressione dei fluidi nell’orecchio interno, causando vertigini nausea e vomito, talvolta accompagnati da tinnito e ipoacusia neurosensoriale.

 

Cura e terapia in caso di allergia e ipoacusia

 

Esistono piccole accortezze per prendersi cura delle proprie orecchie, a maggior ragione se il nostro udito peggiora a causa di una reazione allergica.
Consigliamo di non grattare la zona interessata, lasciando che vi sia una guarigione spontanea e soprattutto avere sempre una corretta igiene, lavando le orecchie con un panno caldo inumidito ben strizzato e asciugandole per bene.
Altre cure sono quelle relative ai farmaci contro le allergie stesse, ossia a base di cortisone o altri antinfiammatori.
Nel momento in cui l’abbassamento dell’udito non dovesse passare, prenota una visita da Udifarm per accertarti dell’eventuale problema o se invece nel frattempo si è creato solo un tappo di cerume.
Non sottovalutare mai una lieve ipoacusia, un controllo medico serve a mantenere sano il tuo udito!

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