Se ne parla sempre tanto e spesso si fa la cosa sbagliata: i cotton fioc si possono usare per la pulizia delle orecchie o sono dannosi?
Quasi sin dalla loro creazione, questi strumenti sono stati utilizzati per pulire le orecchie e togliere il cerume, talvolta causando anche delle vere e proprie situazioni spiacevoli a coloro che ne facevano uso. Ma partiamo dalle origini, quando e per quale motivo sono stati creati?

 

Le origini del Cotton Fioc e il loro utilizzo

 

I cotton fioc non sono altro che dei piccoli bastoncini, inizialmente realizzati in plastica, che hanno le estremità ricoperte di cotone idrofilo. Oggi sono venduti quasi ovunque e sono presenti negli scaffali dei bagni delle nostre case.
L’origine del cotton fioc è da datarsi al 1923 per opera di Leo Gerstenzang, un inventore statunitense di origine polacca. L’idea gli venne osservando la moglie che ricopriva le estremità di uno stuzzicadenti con del cotone per l’igiene del loro bambino. Con questa intuizione, egli realizzò quindi il cotton fioc con l’intento di poter applicare facilmente alcuni prodotti sulla pelle del figlio.
Come si sia arrivati a utilizzarlo per le orecchie non si sa, ma di sicuro lo scopo primario di questo prodotto non era quello che oggi conosciamo.
Alcuni suoi utilizzi sono anche relativi al make up e al mondo della cosmetica o per la pulizia di piccoli oggetti.
Purtroppo però sono molte le persone che usano il cotton fioc per l’igiene delle proprie orecchie, pratica in realtà molto pericolosa, perché è assolutamente sconsigliato introdurre corpi estranei all’interno delle orecchie. Si possono usare talvolta per pulire la zona esterna, ma sempre facendo molta attenzione. Vengono infatti sconsigliati da qualsiasi medico e anche sulla confezione stessa, di qualsiasi marca si tratti, ne viene suggerito il corretto utilizzo e il giusto smaltimento.

 

Cotton fioc e inquinamento

 

Per molti anni, questi oggetti sono stati causa di grave inquinamento marino, in quanto erroneamente gettati nel wc o nell’ambiente stesso. Poiché inizialmente realizzati in plastica, elemento che si decompone dopo circa 100 anni, essi si distruggevano successivamente in microscopiche particelle e frammenti che venivano ingerite dagli animali marini causando loro un senso di riempimento che li portava a smettere di mangiare fino ad arrivare alla morte.
Fortunatamente, dal 1 gennaio 2019, nel territorio italiano, sono stati vietati la produzione e il commercio di cotton fioc in plastica, e oggi sono realizzati in cartoncino o in legno di bambù, facilmente smaltibili e biodegradabili.

 

Pulizia del cerume e cotton fioc

 

I cotton fioc vengono quindi utilizzati maggiormente per togliere il cerume dalle orecchie, attività che però deve essere gestita in maniera molto delicata, perché non tutti sanno che il cerume è una sostanza benefica per le nostre orecchie. Questo prodotto, che viene secreto dalle ghiandole ceruminose e sebacee poste nella parte esterna del canale uditivo, ha il compito di idratare la pelle, impedendo ai corpi estranei di penetrare in profondità del condotto uditivo.
Il suo accumulo eccessivo nell’orecchio interno, però, può bloccare il condotto uditivo e causare seri danni all’udito.
Utilizzando il cotton fioc non si farà altro che peggiorare tale situazione: l’azione meccanica del bastoncino andrà a spingere il cerume ancora più in profondità, limitandone la naturale eliminazione.

 

I disturbi che possono provocare i cotton fioc

I problemi causati alle orecchie dai cotton fioc possono essere più o meno gravi, tra i più diffusi si riscontrano:
– perforazione del timpano, perché inserirlo troppo in profondità può causare la lacerazione della membrana timpanica;
– tappo di cerume, come spiegato sopra, in quanto il movimento del cotton fioc può raccogliere e spostare nel canale uditivo il cerume presente;
– irritazioni o lesioni della cute, poiché provocata dallo sfregamento ripetuto del cotone.

 

 

 

Come pulire correttamente le orecchie

 

Innanzitutto, sempre con la massima cautela, utilizzare il cotton fioc per la pulizia esterna del padiglione auricolare può essere d’aiuto, ma di sicuro smettere di usarli non potrà che essere positivo per la nostra saluta.
Per poter avere una corretta igiene delle orecchie, ci sono delle modalità più sane ed efficaci:
– per la pulizia quotidiana: detergere le orecchie con acqua e sapone neutro e asciugarle accuratamente con un asciugamano pulito o un fazzoletto di cotone pulito;
– per la pulizia più approfondita o per chi ha una produzione eccessiva di cerume: irrigare il condotto uditivo con uno spray contenente soluzione isotonica di acqua di mare e in seguito asciugare le orecchie sempre con un asciugamano pulito o un fazzoletto di cotone pulito.

In quanto professionisti del settore, noi di Udifarm ne consigliamo l’utilizzo costante settimanale, ma con le dovute precauzioni: utilizzarlo per la zona esterna e solo dopo che uno specialista abbia effettuato una pulizia completa del condotto uditivo, proprio per evitare che il cerume si accumuli e possa essere spinto nel condotto. Lo raccomandiamo, inoltre, subito dopo la videotoscopia o il lavaggio auricolare, qualora si debbano applicare gli apparecchi acustici.
Chi utilizza infatti dispositivi acustici, ha la necessità di avere sempre un condotto uditivo perfettamente pulito, affinché il cerume non ostruisca o blocchi i regolatori del volume e quindi creai malfunzionamenti e calo di prestazioni alla protesi acustica.

Se pensi di avere un accumulo di cerume, sia perché hai sempre utilizzato i cotton fioc, sia perché non sei riuscito a pulire le orecchie in modo approfondito, contattaci subito, i nostri esperti riusciranno ben presto a eliminare questo fastidio!

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