Ti capita continuamente di sentire un fischio acuto, un ronzio o un fruscio nell’orecchio che nessun altro intorno a te percepisce, e anche in un ambiente privo di rumori?

È probabile che si tratti di acufene (o tinnito), il disturbo del “suono fantasma” che oggi colpisce più di 740 milioni di persone in tutto il mondo, 2 milioni solo in Italia, ed è percepito come un problema invalidante da oltre 120 milioni di adulti, per lo più di età pari o superiore a 65 anni (fonte: Jama Newtwork, 2022).
Eppure, nonostante questa patologia sia così diffusa, le cause e i modi in cui può manifestarsi sono molto diversi e variano significativamente da una persona all’altra, al punto che ancora oggi non esiste una terapia unica e completamente risolutiva, ma una serie di trattamenti personalizzati che possono ridurre i sintomi dell’acufene e aiutare chi ne soffre a convivere il più possibile con questo fastidioso disturbo.

 

L’Acufene e le sue cause

 

L’Acufene o Tinnitus (dal latino tinnire, che significa “suonare”) è comunemente descritto come la percezione, nella testa o nell’orecchio, di un suono acustico non specificato, come uno squillo, un ronzio, un ticchettio, un fruscio o altro rumore, quando questo non proviene dall’ambiente circostante.
Si tratta di una patologia che può colpire sia i bambini che gli adulti, manifestarsi all’improvviso e avere natura temporanea, migliorare nel tempo, o nei casi più gravi durare anche diversi mesi, compromettendo le normali attività quotidiane e in generale la qualità della vita, tanto che la maggior parte di coloro che ne sono affetti dichiara di essere arrivato a soffrire di attacchi di ansia, insonnia, depressione. Nei casi più estremi l’acufene è associato alla perdita dell’udito.
Il disturbo è quindi molto complesso, e come tale richiede una diagnosi accurata e specifica per ciascun caso. In particolare, è possibile distinguere tra quattro tipi di acufene:

  • Acufene acuto: disturbo a carattere temporaneo, che si manifesta come un rumore improvviso, che tende ad andare e venire, ed è generalmente curabile;
  • Acufene cronico: disturbo a lungo termine, che può durare più di tre mesi, peggiorando nel tempo fino ad interferire con la vita quotidiana;
  • Acufene soggettivo: disturbo percepito come rumore nella testa o nell’orecchio solo da una singola persona e non da altre;
  • Acufene oggettivo: nel caso, piuttosto raro, in cui il rumore percepito da una persona può essere udito anche da altri (come nel caso di un battito cardiaco molto forte, o “acufene pulsante”).

Le cause dell’acufene sono tuttora poco chiare, tuttavia è possibile individuarne almeno cinque:

  1. Esposizione al rumore: spesso l’acufene si manifesta dopo che la persona è stata esposta a forti rumori (ad esempio durante un concerto, o a seguito dell’utilizzo prolungato di macchinari, o nel caso di lavori che mettono in pericolo l’udito);
  2. Perdita dell’udito: alcuni pazienti associano l’acufene alla perdita dell’udito (causato da fattori come l’invecchiamento o la continua esposizione a forti rumori);
  3. Farmaci: alcuni farmaci, soprattutto se assunti in dosi elevate, possono causare o peggiorare l’acufene. Ad esempio, i farmaci antinfiammatori non steroidei (ibuprofene, naprossene e aspirina, alcuni antibiotici, farmaci antitumorali, farmaci antimalarici e antidepressivi).
  4. Cerume o infezione all’orecchio: l’acufene può essere causato da un’ostruzione dei canali uditivi prodotta da un accumulo di liquido (infezione), cerume, sporco o altri materiali estranei che modificano la pressione nell’orecchio;
  5. Lesioni alla testa o al collo: una lesione alla testa o al collo può danneggiare le strutture dell’orecchio, il nervo che trasporta i segnali sonori al cervello o le aree del cervello che elaborano il suono, causando l’acufene.

In casi meno comuni l’acufene può essere un sintomo della malattia di Ménière, un disturbo dell’orecchio interno che può anche causare problemi di equilibrio e perdita dell’udito.
Non sono da escludere problemi articolari della mandibola, poiché serrare la mascella o digrignare i denti può danneggiare il tessuto circostante causando o peggiorando l’acufene.

Ci sono poi i casi di patologie correlate al tumore (neuroma acustico), o ancora problemi circolatori che possono alterare il flusso sanguigno e quindi causare l’acufene (ipertensione, aterosclerosi, malformazioni dei vasi sanguigni etc.)
Il disturbo può manifestarsi anche come conseguenza di malattie croniche come il diabete, l’anemia o la sclerosi multipla.

C’è da sottolineare che anche uno stile di vita poco sano può aggravare l’acufene, come un elevato consumo di cibi e bevande contenenti caffeina, l’uso eccessivo di sale, l’abuso di alcool e il fumo.

 

Come trattare l’acufene

È importante non sottovalutare la comparsa di uno o più sintomi associati all’acufene e sottoporsi tempestivamente ad una visita otorinolaringoiatrica, che permetta allo specialista di eseguire una diagnosi completa, verificando l’eventuale presenza di un’infezione all’orecchio o di effetti collaterali causati da farmaci, e in alcuni casi richiedendo esami ulteriori che escludano la presenza di patologie uditive (ad esempio un esame audiometrico).
Tra i trattamenti più diffusi per ridurre i sintomi dell’acufene rientrano le terapie del suono, che partono dal principio per cui l’acufene è dovuto a un cambiamento nei circuiti neurali nel cervello causati dalla perdita dell’udito, quindi l’esposizione al suono può invertire alcuni di questi cambiamenti neurali e aiutare a “mascherare” l’acufene, aiutando il cervello a distrarsi e ad abituarsi al rumore.

 

 

La nostra App rivoluzionaria

Oggi Udifarm è in grado di offrire uno strumento unico sul mercato per la cura dell’acufene: l’app innovativa S-Cochlear, disponibile per il download qui, con cinque diverse funzioni integrate per rilassare e mantenere in salute l’udito.
Infatti, tra le terapie del suono citate sopra, può essere utile la funzione Stimolatore Cocleare, che stimolando le cellule ciliate, contribuisce alla riattivazione di quelle dormienti e quindi alla riduzione degli acufeni.

La funzione Soppressore di Acufeni, in particolare, riduce e attenua il fastidio degli acufeni mediante l’uso di un rumore bianco personalizzabile a bande strette.
Da affiancare a questa funzione c’è anche quella del Mascheratore Melodico che usato in parallelo contribuisce a distrarre il cervello con suoni confortevoli.

La prevenzione resta comunque il primo step fondamentale, per questo raccomandiamo di sottoporsi periodicamente ad un controllo accurato dell’udito, per monitorare lo stato di salute delle orecchie e poter intervenire prontamente in presenza di un eventuale danno uditivo.

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Inoltre, abbiamo il piacere di anticiparti l’uscita del nostro libro, realizzato in collaborazione con UditoPiù, in cui abbiamo studiato e analizzato gli acufeni e abbiamo messo a punto le modalità di trattamento più innovative ed efficaci per contrastare questa patologia. Resta aggiornato e seguici sui social: Facebook, Instagram e Linkedin.

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