Se è vero che la maggior parte delle persone che soffrono di acufene (o tinnito) dicono di percepirlo come un fischio, un ronzio o altro suono fisso nelle orecchie che nessun altro riesce a sentire, in rari casi c’è chi lo descrive come “sentire il proprio cuore nell’orecchio”.

Si tratta dell’acufene pulsante (o pulsatile), che si manifesta appunto come una pulsazione che tende ad andare in sincrono con il proprio battito cardiaco o con la respirazione, forte abbastanza da poter essere ascoltato anche da un’altra persona, di solito un medico attraverso uno stetoscopio, posizionato in corrispondenza del collo o della testa.

A differenza delle forme più comuni di acufene, come quelle dovute a un’esposizione prolungata al rumore o ad altre molteplici cause che possono variare significativamente da una persona all’altra, come spiegato in questo articolo, l’acufene pulsante colpisce in media l’1% dei pazienti, ed è generalmente il sintomo di una disfunzione cardiaca, di problemi ai vasi sanguigni o respiratori, di disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare o anche di tumori dell’orecchio medio.

Si tratta di una condizione che interferisce con la capacità di concentrarsi (sul lavoro, nello studio) e spesso provoca insonnia, agitazione e ansia. Il rumore, in questo caso, proviene dall’interno del proprio corpo, ed è in effetti il campanello d’allarme per patologie più severe, che possono essere scoperte e trattate in tempo proprio grazie a un esame approfondito sui sintomi dell’acufene pulsante.

 

Le cause più comuni di acufene pulsante

 

Si stima che in più del 70% dei pazienti sia possibile identificare la causa scatenante dell’acufene pulsante attraverso un esame approfondito (Fonte: Narsinh KH, Hui F, et al. Diagnostic approach to pulsatile tinnitus – a narrative review. JAMA Otolaryngol Head Neck Surg.,2022, doi:10.1001/jamaoto.2021.4470).

In generale, le condizioni che più frequentemente possono causare l’acufene pulsante sono:

  • Alta pressione sanguigna (ipertensione): una pressione sanguigna troppo alta può causare acufeni pulsanti perché il sangue tende a premere con più forza contro le pareti dei vasi sanguigni;
  • Anemia: anche soffrire di anemia può causare una perdita dell’udito e aumentare il flusso sanguigno, che a sua volta può influenzare i vasi sanguigni e causare acufeni pulsanti;
  • Aterosclerosi: un indurimento dell’arteria carotide o della vena giugulare tende a rendere irregolare il flusso sanguigno, che quindi può produrre più rumore mentre scorre in prossimità dell’orecchio;
  • Malformazioni artero-venose: una malformazione artero-venosa, ovvero la presenza di grovigli di vasi sanguigni che colpiscono le connessioni tra le vene e le arterie vicino alle orecchie, può indurre un acufene pulsante;
  • Perdita dell’udito: la riduzione della capacità di udire i suoni provenienti dall’esterno aumenta la percezione dei suoni generati all’interno dell’organismo, come quelli associati alle pulsazioni dei vasi sanguigni, agli spasmi muscolari o ai movimenti ossei e articolari a livello di testa e collo;
  • Trauma cranico: circa il 53% delle persone che hanno subìto lesioni traumatiche alla testa sviluppano acufeni, compreso quello pulsante;
  • Tumori della testa e del collo: una neoplasia vascolare che preme sui vasi sanguigni della testa o del collo può causare acufeni pulsanti;
  • Morbo di Paget: circa il 20% delle persone affette dalla malattia di Paget, una malattia ossea cronica che può colpire il cranio, tende a sviluppare problemi di udito, incluso l’acufene pulsante;
  • Ipertensione intracranica idiopatica: quando il liquido cerebrospinale si accumula attorno al cervello esercita pressione sui vasi sanguigni e influenzando il flusso sanguigno può innescare l’acufene pulsante;
  • Ipertiroidismo: l’acufene pulsante può essere associato anche all’iperattività della tiroide, che causa una serie di disturbi come l’accelerazione del battito cardiaco, che a sua volta altera il flusso sanguigno.

 

acufene pulsante

Come curare l’acufene pulsante

 

Solo una valutazione medica approfondita da parte di un otorinolaringoiatra può aiutare il paziente a riconoscere la fonte dell’acufene pulsante e seguire il trattamento più efficace, escludendo eventuali cause più gravi. Il medico potrà ritenere necessario prescrivere un esame accurato della testa e del collo, attraverso una risonanza magnetica, un’angiografia, una TAC oppure ultrasuoni. Non è escluso un esame del fondo oculare, per cercare eventuali segni di aumento della pressione intracranica.

Per tutti i tipi di acufene, escludendo quelli pulsanti, è possibile il trattamento sonoro.

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