Quando si parla di problemi legati all’udito, come nel caso dell’insonnia da acufene, una delle prime raccomandazioni è ridurre il consumo di caffeina, specialmente in alcuni momenti della giornata, come il tardo pomeriggio, quando potrebbe interferire sulla qualità del sonno.

La caffeina, infatti, comunemente presente nel caffè, nel tè, nel cacao e in molti energy drink, nonché in alcuni farmaci, agisce da stimolante per il sistema nervoso centrale, così come l’alcool e la nicotina, producendo molteplici effetti sul nostro corpo, non sempre positivi, tra cui nervosismo, tachicardia e ipertensione, per questo è sempre sconsigliato abusarne.

Generalmente bere fino a tre tazzine di caffè al giorno (pari a circa 300 milligrammi di caffeina) è considerato non rischioso per la salute, anzi, i benefici che il consumo di questa sostanza può apportare al nostro organismo sembrano superare i rischi. Tra le proprietà più note della caffeina, ad esempio, c’è quella di favorire la digestione, bruciare il grasso corporeo in eccesso, ridurre il rischio di alcuni tumori, come quello del fegato, della bocca e della gola, o di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. Eppure non è ancora del tutto chiaro se un consumo frequente di caffeina possa avere effetti negativi e a lungo termine sulla salute dell’udito.

 

Caffeina: Acufene e altri disturbi

 

Diversi studi hanno cercato di indagare se esista una relazione diretta tra il consumo quotidiano di caffeina e l’insorgere di problemi uditivi.

Secondo una ricerca condotta in Canada presso il McGill University Health Center di Montreal (Fonte: https://jamanetwork.com/journals/jamaotolaryngology/fullarticle/2498969), assumere ogni giorno caffeina potrebbe impedire il recupero della perdita temporanea dell’udito dovuta a uno shock acustico, ad esempio dopo un’esposizione a musica ad alto volume, come durante un concerto rock, o aver partecipato ad eventi particolarmente rumorosi, come uno spettacolo pirotecnico. In questi casi, infatti, può verificarsi uno spostamento temporaneo della soglia uditiva (TTS) per via dell’affaticamento subito dalle cellule ciliate dell’orecchio interno. Normalmente l’udito torna entro 72 ore al massimo, ma l’esperimento condotto nella ricerca ha dimostrato che la caffeina tende a prolungare i tempi di recupero facendo persistere i sintomi, fino a causare danni permanenti.

Tuttavia, lo studio è stato condotto su un piccolo gruppo di cavie e non sulle persone, per questo i risultati potrebbero non essere completamente validi.


Anche nel caso di acufene, ovvero un ronzio o fischio persistente nell’orecchio, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, il consumo di elevate quantità di caffeina è sempre stato storicamente associato al peggioramento dei sintomi.

In realtà, una ricerca dell’American Journal of Medicine del 2014 condotta su un campione di 65mila donne (Fonte: https://doi.org/10.1016/j.amjmed.2014.02.033), ha mostrato come una maggiore assunzione di caffeina sia associata a un minor rischio di acufene. Nello specifico, in un periodo di 18 anni, le donne che avevano bevuto meno di 150 mg di caffè al giorno (circa una tazza da 8 once) mostravano tassi più elevati di acufene.

Studi recenti non sono comunque riusciti a dimostrare che assumere più caffeina comporti effettivamente un maggior rischio di sviluppare l’acufene, acuirlo o al contrario migliorarne il disagio (Fonte: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0079612320300431).


Esiste invece una correlazione tra la caffeina e la malattia di Ménière, tanto che ai pazienti viene spesso prescritta una dieta iposodica, che vieta il consumo di alcool e di caffeina, poiché essendo un vasocostrittore a livello cerebrale, causa una diminuzione dell’afflusso di sangue all’orecchio interno e quindi un peggioramento dei sintomi della malattia.

E ancora, uno studio condotto dai ricercatori dell’Università Autonoma di Madrid ha riscontrato una potenziale associazione tra consumo di caffè e minor rischio di disabilità uditiva negli uomini di mezza età e anziani (Fonte: https://doi.org/10.1016/j.clnu.2020.11.022). I risultati indicano che gli uomini che bevono almeno una tazzina di caffè al giorno avrebbero il 15% in meno di probabilità di soffrire di sordità, questo grazie alle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della caffeina. Nelle donne, invece, al momento non è stato trovato alcun legame tra la bevanda e la funzione uditiva, poiché gli alti livelli di estrogeno, ormone che protegge dalla perdita dell’udito legata all’invecchiamento, renderebbero meno evidente l’impatto del caffè sull’udito.

 

caffeina e udito

 

Caffeina sì o no…

 

I pareri medici sono tuttora contrastanti e la scienza continua ad interrogarsi su questa domanda, per cui oggi non sembra possibile dire con certezza se la caffeina faccia bene o male al nostro udito. 


Vale sicuramente la raccomandazione di non eccedere nel consumo della bevanda (limitandosi a 3-5 tazzine di caffè al giorno), tanto più se si ha un deficit uditivo, si è affetti da disturbi gastrointestinali o patologie cardiache.

Se soffri di acufene o altri disturbi uditivi e non vuoi rinunciare al piacere del caffè ti consigliamo di richiedere il parere di uno specialista per valutare il tuo stato di salute e conoscere il quantitativo di caffeina che puoi assumere durante la giornata senza compromettere il tuo udito.

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