Tra le cause più comuni di ipoacusia, così come di comparsa o peggioramento dei sintomi dell’acufene, rientra anche l’assunzione di alcuni tipi di farmaci, in particolare quelli appartenenti alla classe degli antinfiammatori da banco non soggetti a prescrizione (ad esempio ibuprofene, naprossene e aspirina) nonché degli antibiotici.


Esistono infatti alcuni tipi di farmaci definiti “ototossici” perché, soprattutto se assunti in dosi elevate, possono provocare lesioni alle strutture dell’orecchio interno o del nervo acustico e causare, a seconda dei casi: perdita dell’udito temporanea o permanente; acufene; perdita di equilibrio e vertigini. Per questo motivo è sempre opportuna un’attenta valutazione medica prima di assumere questi farmaci, specialmente se il deficit uditivo è preesistente.

 

Quali sono gli Antibiotici ototossici?

 

Gli antibiotici potenzialmente dannosi per l’udito si riconducono a tre principali categorie:

 

1. Aminoglicosidi (streptomicina, neomicina, kanamicina, gentamicina etc.)

Scoperti negli anni ’40 e tuttora ampiamente prescritti perché molto efficaci, vengono assunti soprattutto in ambienti di terapia intensiva per trattare meningite, sepsi, infezioni respiratorie e potenzialmente letali. Proprio perché potenti, possono danneggiare le cellule ciliate dell’orecchio interno che rilevano i suoni e i movimenti, e provocare vertigini o portare alla perdita dell’udito anche permanente.

La Streptomicina, in particolare, tende a danneggiare l’apparato vestibolare dell’orecchio interno responsabile dell’equilibrio e della postura, per questo può indurre vertigini, difficoltà a camminare e a mantenere l’equilibrio, sia a carattere temporaneo che cronico. Generalmente se assunto per più di 7-10 giorni può portare alla perdita dell’udito, e se protratto nel tempo anche alla sordità permanente.

La Neomicina, invece, utilizzata per combattere i batteri dell’intestino, è nota per il suo effetto “cocleotossico”, ovvero può lesionare la coclea, una componente dell’orecchio interno che ha l’importante funzione di tradurre l’informazione acustica in impulsi nervosi trasmettendoli al cervello affinché possa interpretarli come suoni. Tra i suoi effetti collaterali rientrano la sordità, danni ai nervi e gravi problemi renali.

Altrettanto cocleotossica risulta essere la Kanamicina, in quanto colpisce le cellule ciliate cocleari causando perdita dell’udito perlopiù sulle alte frequenze, fino alla completa sordità.

La Gentamicina, impiegata anche nel trattamento della malattia di Ménière tramite iniezioni intratimpaniche, risulta avere una tossicità sia vestibolare che cocleare, causando sia la perdita dell’equilibrio che dell’udito.



 

2. Glicopeptidi (vancomicina, teicoplanina)

Sono antibiotici battericidi somministrati in ambiente ospedaliero per la cura di gravi infezioni causate da cocchi Gram positivi (polmoniti, endocarditi, peritoniti, osteomieliti) e nel trattamento della colite acuta. Soprattutto se in presenza di insufficienza renale, la Vancomicina può causare acufene e perdita dell’udito. Allo stesso modo, un’assunzione prolungata di Teicoplanina può portare alla perdita dell’udito, e più raramente a vertigini e acufene.



 

3. Macrolidi (azitromicina, claritromicina, eritrocina)

Classe di antibiotici prescritta per la cura di infezioni delle vie aeree superiori (della gola e sinusali) e inferiori (bronchiti e polmoniti), nonché di infezioni cutanee, otorinolaringoiatriche, stomatologiche, urogenitali (soprattutto prostatiche) e ossee. Quando assunti in dosi elevate e per periodi prolungati possono causare ipoacusia, acufene e vertigini solitamente reversibili dopo l’interruzione del farmaco.

 

udifarm antibiotici udito

 

Come accorgersi se un farmaco è dannoso per l’udito

 

Quando si intraprende una terapia a base di farmaci ototossici, tanto all’inizio del trattamento quanto nel periodo successivo al termine della cura, è fondamentale “ascoltarsi” il più possibile per notare ogni sintomo che possa ricondursi a un danno uditivo. Spesso interrompere il farmaco in tempo può prevenire danni a lungo termine.

Come abbiamo spiegato, i principali effetti collaterali da antibiotico riguardano sia l’udito che l’equilibrio; per questo è bene prestare attenzione se si avverte:

  • un fischio o ronzio prolungato nella testa o nell’orecchio (acufene);
  • difficoltà a distinguere suoni (soprattutto acuti) e parlato;
  • squilibrio, offuscamento visivo e instabilità nel camminare.


 

Prima di assumere antibiotici…

 

Se è vero che alcuni antibiotici risultano essenziali quando si tratta di intervenire in situazioni di emergenza o patologie specifiche, sarà il medico a valutare attentamente se prescrivere un farmaco ototossico quando non esistono alternative, specialmente se il paziente è ad alto rischio perché presenta già un problema uditivo.
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