Hai iniziato a soffrire di perdita dell’udito o vorresti sapere se i disturbi che stai riscontrando potrebbero peggiorare? Sicuramente avrai deciso di rivolgerti a uno specialista per una visita approfondita. Ammettere di avere un problema e chiedere aiuto con tempestività in questi casi è essenziale per conoscere in anticipo il tipo e il grado di perdita uditiva di cui si soffre e intraprendere la terapia più efficace.

Ecco almeno 10 domande che dovresti porre al tuo medico-audiologo per saperne di più sulla salute del tuo udito e su come preservarlo al meglio.

 

1. Soffro di perdita dell’udito?

La perdita dell’udito può manifestarsi a qualsiasi età e anche molto gradualmente, al punto che potrebbe non essere riconoscibile sin dai primi sintomi. Sebbene l’invecchiamento sia la causa più comune, non è escluso che possa dipendere da una prolungata esposizione a rumori molto forti, come accade nello svolgimento di lavori che mettono in pericolo l’udito. Sarà lo specialista a eseguire tutti i controlli necessari per stabilire il tipo di disturbo e, nell’eventualità, consigliarti un trattamento specifico.

 

2. Qual è il mio tipo di perdita dell’udito?

È importante conoscere il proprio tipo di perdita uditiva per iniziare il prima possibile la terapia più appropriata. In generale è possibile distinguere tre tipi di perdita dell’udito:
Perdita dell’udito neurosensoriale, causata da problemi alla coclea (organo sensoriale dell’udito) o ai nervi che trasmettono le sensazioni sonore al cervello. Solitamente è permanente, ma può essere trattata con un apparecchio acustico;
Perdita dell’udito trasmissiva, che si verifica quando il suono non viaggia in modo corretto attraverso il condotto uditivo esterno fino al timpano. Può essere dovuta a infezioni all’orecchio, a un tappo di cerume, se si escludono patologie a carattere tumorale. L’udito tende a ritornare non appena viene rimosso il blocco;
Ipoacusia mista, causata da una combinazione di ipoacusia neurosensoriale e trasmissiva, ovvero in presenza di un danno sia all’orecchio esterno e orecchio medio, che impedisce di condurre il suono all’orecchio interno, sia di un danno alla coclea (orecchio interno) o al nervo uditivo. Può essere quindi necessario ricorrere a una combinazione di trattamenti: terapia farmacologica, intervento chirurgico, apparecchi acustici.

 

3. Entrambe le orecchie hanno la stessa perdita uditiva?

È normale che la capacità uditiva possa variare da un orecchio all’altro, ma solo un esame approfondito da parte di un otorinolaringoiatra potrà stabilire se soffri di perdita dell’udito unilaterale o se hai bisogno di indossare due apparecchi acustici.

 

10 domande da fare durante la visita uditiva

 

4. Sento un rumore fisso, cos’è?

Spesso la perdita dell’udito si manifesta di pari passo con la comparsa di acufene (ronzio o fischio nelle orecchie). Se avverti questi sintomi chiedi al tuo medico di approfondire l’argomento, così da poter risalire alle possibili cause dell’ipoacusia.

 

5. La mia perdita dell’udito è reversibile?

Generalmente quando l’ipoacusia è dovuta all’invecchiamento è di natura irreversibile; in altri casi l’udito può essere ripristinato non appena viene risolto un disturbo sottostante. Se ad esempio la causa è una terapia con antibiotici dannosi per l’udito, la soluzione potrebbe essere sospendere il farmaco. Il tuo medico ti aiuterà a valutare la situazione.

 

6. Come posso proteggere il mio udito da ulteriori danni?

Esistono precauzioni per ridurre i rischi di subire danni all’udito. Ad esempio, evitare di esporsi a lungo a rumori forti o musica ad alto volume (o indossare tappi o cuffie auricolari quando è impossibile evitarlo); ridurre il fumo, l’alcol e la caffeina, non lasciare che l’acqua ristagni nelle orecchie dopo aver nuotato.

 

7. Quale apparecchio acustico è più adatto a me?

Oggi sul mercato sono disponibili diversi modelli di apparecchi acustici, progettati per adattarsi a specifici disturbi dell’udito e a differenti stili di vita. Spiega al tuo audioprotesista quali sono le tue abitudini quotidiane e quali ambienti frequenti più spesso (a lavoro e nel tempo libero), in modo che possa consigliarti l’apparecchio acustico più indicato e impedirti di commettere i tipici errori che potrebbero commettersi quando si acquistano gli apparecchi acustici.

 

8. Quanto a lungo dureranno i miei apparecchi acustici?

Gli apparecchi acustici durano in media 5-6 anni, ma l’igiene e la manutenzione possono influire sulla durata, aumentandone la resistenza nel tempo.

 

9. Cosa succede se non sono soddisfatto del mio apparecchio acustico?

Solitamente dopo l’acquisto è compreso un periodo di prova per valutare con il tuo audioprotesista eventuali problemi di adattamento con l’apparecchio acustico, così da poterlo sostituire all’occorrenza.

 

10. Quanto spesso dovrei consultare il mio audiologo?

È consigliabile una visita di controllo di almeno due volte durante il periodo di rieducazione uditiva in modo da poter regolare al meglio l’apparecchio acustico. Di conseguenza, potrai valutare insieme al tuo audioprotesista quando fissare i successivi controlli (in genere ogni 3 mesi per verificare il corretto funzionamento della protesi, fino a 1-2 anni per la visita dell’udito).
Se hai deciso di richiedere il parere di uno specialista, fissa un appuntamento nel centro Udifarm più vicino a te. Potrai eseguire una prima visita audiologica con test dell’udito che ci permetterà di offrirti una valutazione di partenza della tua capacità uditiva e, se necessario, consigliarti una visita otorinolaringoiatrica approfondita.

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